29 Aprile 2024
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LE INTERVISTE

ANTONELLO D´INTINO - Allenatore Giovanissimi 97

ABBIAMO INCONTRATO ANTONELLO D´INTINO, ALLENATORE DELLA SQUADRA GIOVANISSIMI 97, CHE STA OTTENENDO DEGLI OTTIMI RISULTATI IN QUESTO INIZIO DI CAMPIONATO. (5 PARTITE - 5 VITTORIE).

- Antonello, raccontaci qualcosa della tua squadra, giovanissimi 97, che hanno iniziato molto bene la nuova stagione sportiva.

Questa squadra ha nel proprio dna una voglia incredibile di giocare, divertirsi, imparare, stupire, sa soffrire quando c´è da soffrire sa gioire quando c´è da gioire....è formata da ottimi elementi e non solo calcisticamente parlando! Sanno che devono e possono migliorare nella concentrazione (soprattutto negli allenamenti) che è un aspetto molto importante nel giuoco del calcio e non solo. Tra le cose che devono ancora imparare che per vincere le partite bisogna prima giocarle sul campo e non a parole e capire che dove non si arriva con la bravura, ci si arriva con la grinta; anche il traguardo più difficile può essere superato con la grinta!



- Questo è il secondo anno che alleni questi ragazzi. Il lavoro svolto nella scorsa stagione sembra che sta producendo i suoi frutti. Cosa ne pensi. Te lo aspettavi.

Penso che il lavoro svolto la passata stagione sia servito, non lo dubito, ma è l´atteggiamento generale del gruppo in questo avvio di stagione che mi ha ben impressionato, sarà il passaggio di categoria, sarà che questi ragazzi crescono, sarà che c´è aria positiva che si respira nello spogliatoio (merito soprattutto di chi ha giocato meno, di chi non ha ancora giocato e non lo fa pesare). Ed è una piacevole sorpresa visto l´arrivo di nuovi elementi da inserire nel contesto della squadra e il poco tempo che abbiamo avuto come preparazione iniziale.

- Ai nostri giorni, molti ragazzi alla fatica del calcio giocato sul campo, preferiscono quello comodo e virtuale dei videogiochi. Un tuo consiglio.

Ogni giorno, in mille luoghi del pianeta, correre, giocare, allenarsi, disputare una partita, significa anche affermare la libertà e il diritto fondamentale al movimento, o utilizzare il gesto sportivo per rivendicarli. Muoversi per sentirsi liberi. In qualche caso è come se il gesto sportivo offrisse ai giovani la possibilità di esprimersi in una lingua "diversa" che consenta di comunicare con il mondo e di realizzarsi.
Lo sport è considerato tra i giovani una delle ruote più importanti per lo sviluppo della vita, svolge un ruolo importantissimo nella formazione, nello sviluppo e nell´educazione, per molti esso è un´opportunità con cui tenere in allenamento il fisico e la mente, per altri ancora una guida educativa molto importante.
Lo sport è legato alle passioni, si sceglie senza mezzi termini chi sostenere fino all´ultimo, chi seguire con il fiato sospeso; ogni disciplina sportiva ha intorno una massa di tifosi che si sentono parte di un mondo speciale dove spesso i toni, il linguaggio e le parole sono comprese solo da chi vi appartiene e non è importante se "gli altri non capiscono".
L´importante è sapersi riconoscere, anche tra chi non si è mai visto, e sapere, anche solo per un momento, di far parte di un "piccolo cosmo" dove si consumano passioni comuni.
Lo sport è una straordinaria fabbrica di continue emozioni, a volte le proviamo in solitudine, a volte in un piccolo gruppo: l´evento sportivo, sia esso un grande successo o una cocente sconfitta, viene vissuto come in pezzo di storia individuale e collettiva, con tutte le emozioni che ne seguono.
Cosa significa per un giovane avere successo nello sport?
Significa porsi degli obiettivi, raggiungerli grazie al nostro impegno e alla fiducia in noi stessi, significa assaporare una piacevole sensazione di soddisfazione sia durante l´attività sia quando si è conclusa.
Un ulteriore aspetto su cui soffermarsi è la capacità di vivere in gruppo; sentirsi parte di un determinato contesto sociale è uno dei bisogno primari di ciascun individuo. Infatti una delle principali motivazioni dei giovani allo sport è legata al desiderio di vivere e di raggiungere obiettivi sentendosi parte di un gruppo.
L´evidenza formativa di questa abilità è fuori da ogni dubbio: saper rispettare le regole del gruppo e collaborare anche in un ambiente competitivo sono abilità interpersonali che ciascuno di noi deve avere.
L´attività sportiva rappresenta uno strumento indispensabile all´apertura dell´educazione all´ambiente locale, all´Europa e al resto del mondo; essa è particolarmente adatta agli obiettivi di lotta contro qualsiasi forma di discriminazione, di genere, persone portatrici di handicap e nella lotta contro il razzismo.
Lo sport è stato a lungo, in passato, vissuto come una prerogativa d´élite: a praticarlo erano giovani, uomini, persone con disponibilità finanziaria. Oggi lo sport è un´attività aperta a tutti, ma il numero dei praticanti è in continuo calo. Secondo il Censis, il 39.6 % degli italiani che hanno più di 18 anni svolge un´attività fisica in modo continuativo: fino a 35 anni questa cifra sale al 53%, tra 56 e 70 riesce ad ottenere un lusinghiero 23.1 %.
Le donne si sono avvicinate molto agli uomini come percentuale di praticanti in alcune discipline: su 100 uomini 47 fanno sport; su 100 donne 33.
E i giovani?
Promossi in sedentarietà e bocciati in movimento.Troppa tv, poco sport: in movimento per meno di 30 minuti al giorno; è questo il profilo dei giovani italiani che emerge da un´indagine Doxa sugli stili di vita dei ragazzi.
E in più lo sport non è più un´isola felice. Tra i ragazzi che praticano sport abbonda quello che in termini tecnici si chiama "disagio giovanile"; piuttosto che campioncini dello sport possono diventare soggetti a rischio: si comincia dagli integratori, poi gli anabolizzanti...il doping neanche per i più giovani è un tabù.
Per essere efficace e produrre risultati duraturi e tangibili all´interno del mondo giovanile, il sistema sportivo dovrà essere in grado di conciliare la sua dimensione economica con quella popolare, educativa, sociale e culturale: solo così riuscirà ad allargare la sua sfera di influenza ai giovani.
(fonte u.i.s.p. )

- BOTTA E RISPOSTA.

1- La tua squadra del cuore
ASCOLI CALCIO 1898

2- Il calciatore di cui sei perdutamente tifoso
Ero perdutamente tifoso... Arthur Antunes Coimbra meglio noto come Zico (Rio de Janeiro, 3 marzo 1953) . Fu eletto Pallone d´Oro sudamericano per tre volte (1977, 1981, 1982). In totale ha giocato 750 partite ufficiali segnando 516 gol; contando anche le partite non ufficiali giocate il suo totale sale a 1180 presenze e 826 gol, per cui è considerato uno dei migliori cannonieri della storia del calcio.

3- L´allenatore che ti ha ispirato
Arrigo Sacchi

4- Oltre al calcio, segui e pratichi altri sport
Vado in mountain bike (primavera/estate) e sono interessato da tutto il mondo sportivo in generale

5- Lo sportivo che per te rappresenta " il top dello sport"
Usain Bolt

6- Se guardi lo sport in TV, quale disciplina ti fa cambiare canale dopo 2 minuti
Curling

7- La partita memorabile (quella che guarderesti all´infinito in TV)
Italia - Brasile mondiali 1982 - ll 5 luglio 1982

8- Cosa butteresti dalla torre ( a- la moviola b- gli opinionisti della TV c- la partita della domenica all´ora di pranzo.)
A - la moviola


Ringraziamo Antonello per la sua disponibilità e lo salutiamo con un grande "in bocca al lupo" per il proseguo della stagione sportiva.

g.m.



scritto da g.m.

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